Distese di vigneti e ortaggi, fiori profumati… conventi, castelli e torri sul mare L’Unione dei Comuni Union3 approda al Salon Mondial du tourisme a PARIGI

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Grandi distese di vigneti e di ortaggi, fiori profumati, palazzi nobiliari, conventi, torri e castelli a a pochi chilometri dal mare azzurro. L’Unione dei Comuni Union3 composto dai Comuni di Arnesano, Carmiano, Copertino, Leveramo, Lequile, Monteroni, Porto Cesareo e Veglie scende in campo per far conoscere le proprie ricchezze al resto del mondo. Una delegazione di amministratori composta da Vincenzo Carlà (presidente dell’Unione dei Comuni Union3 e sindaco di Lequile), Gianni Erroi (sindaco di Carmiano), Maria Rosa Rizzo (assessore alla cultura di Copertino), Ramona Visconti (assessore alla cultura di Monteroni di Lecce), Pierluigi Valentino (vicesindaco del Comune di Leverano), Luigi Fanizza (consigliere comunale di Porto Cesareo) e Salvatore Fai (vicesindaco di Veglie) con il funzionario di Union3 Dario Verdesca, parteciperà al Salon Mondial du Tourisme di Parigi, previsto per il prossimo week end e terrà una conferenza stampa alla presenza di giornalisti, corrispondenti della stampa estera a Parigi, professionisti italiani nel Consolato generale di Parigi in partenariato con altri Comuni del Salento.

L’evento sarà aperto dall’ambasciatore Mario Boffo e dalla console generale, Irene Castagnoli.

Ad organizzarlo è stata la giornalista Carmen Mancarella, direttrice della rivista di turismo e cultura del Salento, Spiagge (www.mediterraneantourism.it) che celebra il suo settimo anno di SALENTO MON AMOR A’ PARIS, un evento mirato a promuovere la bellezza del Salento e a colpire un mercato che dimostra sempre più interesse verso il territorio salentino. Infatti, secondo i dati di Pugliapromozione gli arrivi di turisti francesi sono al primo posto nella classifica dei viaggiatori.

Dice il presidente di Union3: “Dopo il successo che la nostra Unione ha riscosso lo scorso anno, partecipando alle fiere internazionali del turismo di Berlino e di Parigi, quest’anno abbiamo deciso di confermare la nostra partecipazione a Parigi, perché intendiamo sostenere lo sviluppo del nostro territorio e delle nostre aziende”.

In campo anche il meglio dell’imprenditoria turistica del territorio: la Bcc di Leverano (www.bccleverano.it photogallery https://www.mediterraneantourism.it/site/en/notizie/552-bcc-di-leverano , il camping Torre Castiglione (www.torrecastiglione.it photogallery https://www.mediterraneantourism.it/site/en/notizie/217-torrecastiglione ), tra mare e spiaggia, e lo storico ristorante, hotel con lido riservato l’Angolo di Beppe (www.angolodibeppe.it), photogallery: https://www.mediterraneantourism.it/site/en/notizie/551-angolo-di-beppe.

Stamattina il progetto è stato presentato nella sala stampa di Palazzo Adorno con il patrocinio della Provincia di Lecce, Salento d’Amare.

Ma scopriamo uno per uno quali sono i territori che compongono l’Unione dei Comuni Union3.

ARNESANO

“Il profumo di pane appena sfornato dai forni di pietra, vi richiamerà ad Arnesano. Qui c’è un’antica tradizione: fare il pane come si faceva una volta. Tutto il centro storico è dominato dal bellissimo Palazzo Marchesale dove è possibile ammirare grandi affreschi e persino la raffigurazione del vicino capoluogo, Lecce, così come era una volta! Nella frazione Riesci, è stato rinvenuto l’Idoletto preistorico, una statuina con la faccia a forma di civetta, che è ora custodita nel Museo archeologico nazionale Marta a Taranto”.

Passeggiando per le vie del centro storico, si può ammirare la casa dell’alchimista e filosofo, Manieri, vissuto nel ‘500. Sul portone principale si legge il TETRAGRAMMATON, l’impronunciabile Nome di Dio”.

Arnesano è famosa per la sua festa in onore del Santissimo Crocifisso che si celebra in luglio. Vio accoglierà come se foste abitanti del borgo”.

Spiega il sindaco di Carmiano, Gianni Erroi:

“Carmiano vi prenderà per la gola, grazie alle aziende enogastronomiche: dal pane fatto con lievito madre e con tutti i tipi di farina ai prodotti da forno, pensati per tutti i gusti e anche con farine particolari, dall’olio extravergine di oliva, ai vini alle grappe. Si rifanno alla migliore arte dolciaria le pasticcerie, che sfornano il tipico pasticciotto e realizzano veri e propri capolavori al cioccolato.
Nel centro storico ci si ferma sulla Piazza del Tempo, dove si affaccia il piccolo Teatro comunale, dedicato alla cultura e agli eventi. Poco distante si può ammirare la Chiesa dell’Immacolata, il cui altare barocco è stato realizzato dallo stesso autore della Chiesa di Santa Croce a Lecce: Giuseppe Zimbalo. L’8 dicembre di ogni anno tutti i cittadini danno vita a una grande e sentita Festa in onore della Madonna Immacolata.

Immense distese verdi circondano il centro abitato. In campagna è possibile imbattersi nelle tipiche costruzioni rurali del Salento, le Masserie. E’ rimasta intatta la Masseria Li Pampuli, dove si possono ammirare le fortificazioni e il grande cortile. Infine meritano una sosta la Chiesa di campagna della Madonna di Magliano. dove, secondo la leggenda, un pastorello nel ‘700 trovò il quadro della Vergine e la Chiesa della Madonna del Turrisu, dove ogni anno i carmianesi sono soliti trascorrere la Pasquetta, dando vita anche alla tradizionale cuccagna.

Bellissimo sono poi il convento dei Celestini e il frantoio semipogeo che è in fase di ristrutturazione e che sarà presto aperto alle visite.

Carmiano vi aspetta per non lasciarvi più andar via”.

Dice l’assessore alla cultura del Comune di Copertino, Maria Rosa Rizzo:

“Copertino vi incanterà. Il suo fiore all’occhiello è castello angioino, curato dalla Sovrintendenza. Sulla porta di ingresso, vi è già il suo biglietto da visita: non solo lo stemma gentilizio, ma anche armi e armature per dimostrare la potenza militare e scoraggiare eventuali nemici. Tutto il castello è circondato da un profondo fossato e le sue torri sono a sperone, per reggere meglio agli attacchi da armi da fuoco. Attraversare le sue ampie sale d’armi significa ascoltare l’energia della pietra e provare l’emozione di ripercorrere gli stessi passi, fatti un tempo da cavalieri e armigeri, indaffarati con piani di difesa e di attacco! Magnifica la cappella gentilizia degli Strafella, interamente affrescata con le tombe dei nobili, rette da cariatidi a forma di sfinge e leoni!

Il castello è al centro di un grande evento: i primi giorni di agosto personaggi storici animano una grande sfilata che rievoca il Miracolo di Santa Maria Ad Nives, cui è intitolata la bellissimca Chiesa Madre.

Ma Copertino è famosa al mondo perché ha dato i natali a San Giuseppe, il Santo dei Voli, protettore degli studenti e dell’Aviazione. Il suo corpo riposa a Osimo, ma il suo cuore batte a Copertino. E’ custodito nella chiesetta, che si trova di fronte alla casa dove nacque: una stalla. Tutto parla di Lui: La Chiesa delle Clarisse, nel cuore del centro storico, dove il Santo, spiccò il primo volo, andando in estasi per amore della Madonna e poi ancora il famoso Santuario della Grottella, annesso al convento dove San Giuseppe fece vita monastica. Anche il castello è legato a lui: il papà ne era il custode! Copertino eccelle nella produzione di olio extravergine di oliva, di buon pane e di ortaggi. Un profumo di uva appena pigiata e di mosto pervade tutta la città in settembre, quando si festeggia San Giuseppe (16 e 17) e si portano le uve di Primitivo e Negroamaro, appena vendemmiate, nelle cantine, che le trasformano in grandi vini apprezzati in tutto il mondo.

Illustra la bellezza di Lequile il sindaco, Vincenzo Carlà, presidente dell’Unione Union3.

“Lequile vi sorprenderà con i suoi gioielli. Dal Mehir preistorico fino al convento resterete a bocca aperta per le sue tante bellezze storico e culturali. Da ammirare il palazzo principesco nella piazza principale, la Chiesa dedicata a San Vito, il nostro santo protettore. Al lui dedichiamo ben quattro feste durante tutto l’anno. La più importante è quella che si svolge in estate. Gli altari della Chiesa di San Vito sono completamente ricoperti d’oro.

Da ammirare poi la Chiesa Madre con i suoi altari barocchi e tante altre chiese. Ma resterete veramente sorpresi nell’ammirare gli affreschi che si trovano nel refettorio del Convento dei frati francescani, ancora ben conservati. Campeggia l’Ultima Cena, circondata, sulle pareti laterali da scene sulla vita dei Santi e lo storico incontro tra San Domenico e San Francesco.

Al piano superiore del convento ecco un altro gioiello, l’antica biblioteca dei frati che conserva pregiati libri antichi!

Il centro storico è ricco di palazzi gentilizi di notevole bellezza e pregio. Inoltre le nostre aziende sono eccellenti nella produzione di carni, formaggi… e tanto altro ancora. Eccellono nella produzione di pane, prodotti da forno e prodotti tipici. Lequile è il centro ideale dove trascorrere una vacanza nel Salento perché è ricca di B&B, case vacanza e residence che vi accoglieranno a braccia aperte”.

Dice il vicesindaco di Leverano, Pierluigi Valentino:

“Olio, vino, fiori e ortaggi sono le ricchezze di Leverano, tanto che appaiono scolpiti anche sul frontespizio della chiesa madre. Domina il centro storico la Torre voluta dall’Imperatore Federico II, bella da vedere anche all’interno grazie ai volontari della Pro Loco. Guardava e guarda ancora oggi il mare in tutta la sua maestosa bellezza, accendendosi di rosso al tramonto. Poco distante, ecco il convento dei frati francescani, mentre tutto il centro storico si sviluppa a forma di cerchio, tanto che i giovani amano passeggiare, percorrendone l’anello chiamato lu giru ti lu muru. Vi si affacciano stupendi palazzi eleganti ora dipinti di bianco, ora dipinti di rosso amaranto. Amaranto è anche il colore delle nostre cantine, che esportano vini in tutto il mondo.

Vi è anche un birrificio artigianale sempre più apprezzato a livello italiano ed europeo.
Anche i fiori di Leverano sono richiesti in tutto il mondo e, per rendere omaggio al florovivaismo e all’arte decorativa, ogni anno organizziamo un importante evento di livello internazionale: “Leverano in fiore”. Il nostro mercato dei fiori, è considerato tra i primi 13 in Italia.

Altri eventi importanti che rendono famosa Leverano sono Novello in festa dedicato al nostro vino e la Festa dellla Birra che ha reso il nostro paese molto famoso. Leverano vi sorprenderà con tutti i suoi tesori”.

Spiega l’assessore alla cultura, Ramona Visconti:

Monteroni di Lecce ha tantissimi gioielli. Il primo è il palazzo ducale dagli ampi saloni che domina il centro storico. Voluto dalla famiglia Monteroni, venne abitato da illustri casati come quello del vicerè spagnolo Lopez y Royo. Il suo volto è scolpito sul frontepizio del palazzo accanto a una maschera allegorica e alla sirena con due code. Le sue ampie, il Salone delle Feste, il Salone degli Specchi, il Salone degli Affreschi sono utilizzate, tutto l’anno per tantissimi eventi culturali. Poco distante ecco la chiesa madre, dagli altari barocchi dove spiccano l’altare del Crocefisso e preziose tele.

La città festeggia tre grandi eventi di tradizione: la Festa in onore del suo Santo Patrono, Sant’Antonio da Padova, la festa in onore del Santissimo Crocefisso e la festa in onoore di Sant’Antonio Abate, definita anche la festa del fuoco e la Cuccagna, una tradizione alla quale i cittadini di Monteroni sono molto legati”.

Monteroni è città universitaria: infatti ospita il grande polo dell’Università del Salento, Ecotekne con aule, dipartimenti e sale convegni. Tantissimi studenti, professori e ricercatori la scelgono per viverci.

Del resto, sul finire dell’800, la nostra cittadina venne scelta anche dalla nobiltà leccese come luogo di villeggiatura per la dolcezza delle sue campagne. Vennero costruite le famose ville nella valle della Cupa, dall’architettura sofisticata. Erano e sono ancora oggi circondate da stupendi giardini all’italiana.

Geniali e creativi sono i nostri imprenditori che offrono prodotti di eccellenza in tutti i campi: vini: oli extravergine di oliva, succhi di melagrane e persino il capocollo ubriaco, un salume impastato con il vino Primitivo. Da visitare le botteghe di cartapesta e di gioielli creativi. I ciclisti di tutto il mondo conoscono Monteroni grazie al VELODROMO degli ULIVI, dove nel ’79 si disputarono i mondiali di ciclismo vinti dal leggendario Moser e anche per via del maestro Carlo Carlà che, con il suo ingegno ha aiutato i campioni a vincere gare internazionali.

La bellezza del nostro paese non sta solo nei suoi monumenti, ma anche nella creatività dei suoi abitanti. Vi aspettiamo tutti a Monteroni”.

Spiega il consigliere di Porto Cesareo, LUIGI FANIZZA

“Tutti i centri dell’Unione Union 3 sono vicinissimi a Porto Cesareo che, con le sue meravigliose spiagge dalla sabbia bianca e i fondali bassi è gettonatissima ed è particolarmente adatta ai bambini.

A Porto Cesareo centro si possono ammirare spettacolari tramonti.
A poche centinaia di metri dal lungomare ecco l’isola dei conigli, chiamata così perché durante la Seconda Guerra mondiale venne ripopolata con conigli. A volte l’isola è raggiungibile persino a piedi.

Nel centro, ecco la colorata via delle pescherie, vere e proprie boutique del pesce, che d’estate si trasformano anche in ristoranti.
Porto Cesareo è famosa per l’Area Marina Protetta e il Parco regionale terrestre che si estendono fino al territorio della confinante Nardò. Il Centro di educazione ambientale, con sede nella Torre di Torre Lapillo, organizza escursioni guidate.

L’azzurro del mare ha ispirato una famosa canzone italiana di Battisti e Mogol: Acqua Azzurra, Acqua Chiara.
I fondali del mare nascondono siti archeologici: al largo di Torre Chianca si possono ammirare a occhio nudo, ancora adagiate sulla sabbia, 4 colonne romane e lì venne trovata la statuina del Dio Thot, il dio egizio della sapienza e della morte, la cui copia può essere ammirata nella Torre di Torre Chianca. L’obiettivo è di arricchire sempre di più l’offerta turistica puntando anche sul turismo culturale.

Chi viene a Porto Cesareo non può fare a meno di assaggiare le famose triglie rosse che hanno un gusto veramente unico”.

Dice infine il vicesindaco di Veglie, Salvatore Fai.

“A Veglie il complesso monastico della Madonna della Favana è uno scrigno che custodisce incredibili tesori. A partire dalla chiesa del convento dalle volte interamente affrescate! Si entra poi nel chiostro e nel grande refettorio dei frati francescani, che facevano pur conducendo una vita durissima di lavoro e preghiera, amavano anche circondarsi di opere d’arte.

Così ecco il grande affresco dell’Ultima Cena con una descrizione dettagliata dei prodotti tipici salentini. Viene considerato il primo manifesto della tavola a chilometro zero: le fave (da cui il nome Madonna della Favana) i carciofi, il pane ben lievitato e persino un agnellino arrosto, che sembra vivo!
Poi si scende nella cripta. Si starebbe ore a contemplare la Madonna dolcissima dagli occhi a mandorla, affrescata nel gesto di allattare il suo Bambino. Regale sì per i suoi pregiati vestiti e la corona dorata, ma molto umanizzata.
Tappa poi nella piccola chiesa Madonna della Pietà per ammirare gli affreschi che raccontano la Via Crucis e, a pochi metri di distanza, eccoci in un frantoio ipogeo dalle macine di pietra, ben conservato e aperto al pubblico. I frantoi ipogei devono considerarsi i pozzi petroliferi del Salento, perchè si “estraeva” l’olio che serviva per illuminare le piazze e le vie delle principali capitali europee e sostenere la rivoluzione industriale inglese. E’ grazie all’olio, l’oro giallo, se Salento è così ricco di opere d’arte.

Infine Veglie è ancora oggi famosa per la produzione di gelati e di prodotti tradizionali comerustici e pasticciotti che vengono esportati in tutto il mondo, dopo essere stati abbattuti”.